Giovanni Bianchi

Incontro degli Alpini di San Paolo con Giovanni Bianchi, marzo 2016

 

E' stato un grande onore per i nostri Alpini conoscere e ascoltare le memorie di Giovanni Bianchi, soldato del Genio militare a Trieste , che nel settembre 1943 fu deportato in Polonia e costretto ai lavori forzati fino alla liberazione nel 1945.

Di seguito riportiamo una riflessione e preghiera per non dimenticare da lui scritta.

 

Riflessione e preghiera per "non dimenticare".

Sono trascorsi quasi settanta anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale e ancora oggi ricordo, come fosse ieri, la drammatica esperienza mia e dei tantissimi giovani conosciuti durante il conflitto e la prigionia nei giovanni_bianchi              Lager Nazisti. Sono ancora impressi nella mia mente i volti di coloro che la sera, al ritorno dal campo di lavoro, non ritrovavo. Per sessantanni non ne ho voluto parlare; il loro ricordo mi "stringeva il cuore".
Lavoravo assiduamente per le ferrovie e in particolare mi occupavo del ripristino delle rotaie bombardate dagli Alleati in terra Tedesca, Tanti sono i luoghi nei quali, mi hanno trasferito tramite treni e vagoni dedicati al bestiame. Provate a pensarci, solo pochi giorni prima, l'otto settembre, festeggiavamo in caserma l'annuncio dell'Armistizio da parte del Maresciallo Badoglio.
Eravamo in tanti, di nazionalità diverse, sporchi, denutriti e stivati come bestie. Minden, Battenhausen, Norimberga, la Foresta Nera. Pronunciare i nomi di queste città e luoghi mi fa rabbrividire ancora. Avremmo tutti potuto evitare queste sofferenze se solo avessimo accettato l'arruolamento nell'esercito della Repubblica di Salò, ma sapevamo, nel nostro cuore, che, il desiderio della pace, la voglia di un'Italia libera dalla Dittatura e dal giovanni_bianchi_cappelliRegime doveva necessariamente passare attraverso il nostro rifiuto e la nostra sofferenza.
Grazie anche alla nostra scelta, oggi, viviamo in una Nazione democratica che rispetta l'uomo e la libertà.
Mi rivolgo a te buon Gesù, la mia preghiera è per tutti coloro che hanno lottato, per coloro che hanno perso la vita combattendo per raggiungere questi ideali. La mia preghiera è per non dimenticare il nostro e il loro sacrificio.
La guerra è una cosa terribile, oggi come ieri.
Preghiamo affinchè i conflitti che affliggono il mondo intero cessino e preghiamo per la pace, la libertà e l'amicizia tra i popoli.
Tutti noi ex-internati, ci ritroviamo ogni anno nel mese di maggio, a San Bartolomeo; durante la Santa messa, ci raccogliamo in meditazione e preghiera, per non dimenticare i caduti della Prima e della Seconda Guerra mondiale, auspicando che le generazioni di oggi e quelle di domani abbiano la fortuna di non vivere il dramma di un conflitto.

 

Giovanni Bianchi, Cavaliere.

<< Torna alla pagina precedente

Questo sito usa cookie tecnici e di terze parti. Premendo il pulsante accetta o continuando la navigazione, presti il consenso alla ricezione e uso di questi cookie   Accetta  informativa